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BUONGIORNO SPEZIA
“CAMPIGLIA, dove i problemi della comunità si risolvono davanti ad un buon
bicchiere"
Articolo del 25 Novembre 2010, sul giornale
La Nazione, a cura di Fabio Bernardini
Sul crinale che
domina due mari, su uno spuntone di roccia, sorge maestosa la frazione più
alta del Comune della Spezia: Campiglia. Ce ne parla l'appassionato
campigliese doc Piero Lorenzelli (nella foto), membro dell'associazione 'Campiglia
domani' e autore, insieme a Enrico Canese di un vastissimo Sito Internet
dove si annoverano la storia, le tradizioni, il dialetto di questo lembo
della Spezia. Un attaccamento a Campiglia che parte da lontano. Deriva da un
amore viscerale per le nostre radici e il nostro territorio: Campiglia ha
una storia che risale a prima dell'anno 1000 (con origini saracene) e che si
è evoluta nel corso dei secoli, creando le condizioni di vita per gli
abitanti dediti all'agricoltura e alla coltivazione della vite. Fino al 1918
Campiglia era accessibile solamente attraverso una mulattiera e una scalea
di duemila scalini che gli abitanti percorrevano ogni giorno. Campiglia è
sempre stata anche il collegamento della città verso il mare di Tramonti.
Con la costruzione dell'Arsenale i campigliesi, già specializzati nella
costruzione di muretti a secco e nella scalpellinatura di pietra arenaria,
molto abbondante nelle nostre zone, hanno fattivamente preso parte alla
grandiosa opera. La vecchia Via Prione era fatta tutta di vecchi ‘tacchi’ di
arenaria, resistenti all'abrasione e al calpestio: non certo come ora, con
pietre moderne che si deteriorano rapidamente, come sta accadendo.
Ma a
Campiglia sopravvive lo ‘spirito contadino’?
«Non è mai mancato:
essendo un borgo molto piccolo le famiglie erano e sono molto unite tra di
loro. In un territorio come il nostro, dove ci sono difficoltà oggettive, è
evidente che esiste una realtà di mutuo soccorso e di reciproco aiuto».
Un clima
diverso dalla città?
«Nelle situazioni di
necessità o pericolo qui non c'è indifferenza: c'è la cultura dell'aiuto. Ci
si ritrova in cantina, davanti a un buon bicchiere di vino e qualora vi
siano delle necessità, “ a semo tuti a un “. In città tutto questo è più
difficilmente riscontrabile.
Il
presente e futuro di Campiglia?
«Esistono problemi di
viabilità e di accesso al paese e nei periodi di piogge e neve il borgo
rischia l'isolamento, a causa della caduta di alberi e frane. Mancano poi,
in parecchi tratti stradali, i guard-rails. Servirebbe anche una viabilità
di accesso al paese storico e un'edilizia mirata alle giovani coppie per
permettere loro di non abbandonare il proprio paese. Per il futuro resto
ottimista perché noto un diverso interesse, da parte delle nuove
generazioni, nel riscoprire queste realtà a misura d'uomo. E' poi
auspicabile, in contemporanea con la nuova piazza e il riuso dello storico
mulino a vento, una vocazione turistica del borgo, considerando anche
l'immutabilità del territorio, dovuto soprattutto ai vincoli militari».
Tra
parole ed immagini, un omaggio a Tramonti
Cinque Terre -
Riviera di Levante. (da C.D.S.)
Due domeniche di tributo
a Tramonti, la località più incontaminata e selvaggia delle
Cinque Terre. Nelle giornate del 7 e del 14 novembre infatti
fotografi, documentaristi, esperti, rappresentanti di istituzioni e
associazioni locali si incontreranno a Biassa per celebrare con parole e
immagini questa località tanto affascinante del Parco delle Cinque
Terre.
Programma:
Domenica 7 Novembre 2010
Ore 10 - 19
Mostra fotografica “Tramonti ieri/oggi”
Ore 16
Videoproiezione di immagini tratte dal volume Tramonti di A. Casavecchia
e A. Izzo (Sagep-1985) per un confronto con la realtà odierna.
Commentano
Luisa Rossi geografa, Università di Parma e Genova
Arturo Izzo, documentarista e fotografo
Attilio Casavecchia, storico e ricercatore
Partecipano:
Cristiano Ruggia, Assessore Comune della Spezia
I rappresentanti delle Associazioni “Vivere Tramonti” “Per Tramonti", "Campiglia",
"Campiglia domani"
Modera Mario Cidale, presidente Proloco Biassa
Ore 18,30 Aperitivo
Il valore delle immagini
Domenica 14 novembre 2010
Ore 10 – 19
Mostra di fotografia subacquea con le foto di Romano Grassi raccontate
dagli amici di Spezia Sub
ore 15
Ricordo di Romano Grassi
Ore 16
Presentazione del volume il Senso del Golfo (Diabasis-2008) con Rossana
Piccioli, Curatore del Museo Etnografico della Spezia.
Partecipano:
Paola Sisti, Assessore alla Cultura della Provincia della Spezia, i
Rappresentanti delle Proloco, delle Associazioni, la popolazione di
Biassa.
Gli eventi organizzati dalla Proloco, Insieme Per Biassa, avranno luogo
presso il giardino coperto del Bar Ristorante “Il Gallese”.
Nelle giornate di festa dedicate a San Martino, patrono di Biassa, sarà
possibile visitare l'antico oratorio della Santa Croce.
Ottavio
Giacché, un medico per amico
Ottavio Giacché era
una persona straordinaria, un medico esemplare, un amico che tutti avrebbero
desiderato avere. Non è un luogo comune unirsi al coro di tali affermazioni.
Se, infatti, gli stessi pensieri sono custoditi nel cuore di innumerevoli
donne e uomini, non è possibile tacerli nel timore di apparire ripetitivi.
Dinanzi ad una figura dal profilo professionale e umano, come quello di
Ottavio, è doveroso distinguerlo, senza mancare di rispetto a nessuno, per
collocarlo in una dimensione privilegiata e farlo emulare quanto più
possibile, soprattutto dai giovani che intraprendono l’impegnativa
professione medica. Al medico è attribuito, talvolta con vuota retorica, il
non comune connotato della missionarietà. Non tutti i medici sono
missionari, capaci di trasferire quella sensazione di protezione per cui si
diventa immediatamente protagonisti della loro gravosa attività, che, quando
sostenuta da genuina vocazione, si esplicita nel dialogo, nell’impegno
quotidiano, nel porre al centro della propria opera la persona, che ha
bisogno di essere curata.
Posso testimoniare,
sapendo di non essere smentito, che avendolo frequentato per oltre quarant’anni,
mai ho visto attenuarsi in Ottavio sia l’amore per la professione sia
l’attenzione, sempre rinnovata, per i suoi assistiti. O forse sarebbe meglio
definirli amici-assistiti. Così, molto fraternamente, amo ricordare questo
ottimo medico con il nome di battesimo, come lui mi ha chiamato per tanti
anni, e sentirmi gratificato per aver goduto di una relazione confidenziale,
sviluppata con reciproco rispetto. Una stretta di mano molto vigorosa,
allusiva non soltanto di forza fisica, ma anche di una personalità
predominante, capace di trasmettere sicurezza; alcune simpatiche
espressioni, tra cui la ben nota sei un leone, avviavano e concludevano la
visita domiciliare e negli ambulatori di Marola e Fezzano, dalla diagnosi
mai indecisa, che aveva il sapore di un incontro speciale desiderato da
entrambi. Ho una figlia medico e vorrei che tenesse presente la lezione
dell’esimio collega Giacché, lezione che spetta proprio alla categoria
medica saper apprendere e mettere in pratica.
Con Ottavio si poteva
discorrere di politica, di problemi della città, di cultura ed anche di
sport, da lui praticato con successo e che, conoscendo la mia passione, mi
esortava a non abbandonare. Non era una persona che si gloriava delle
affermazioni conseguite nell’ambito medico e non solo. Restai molto
sorpreso, e gli trasmisi con particolare soddisfazione il mio stupore,
quando nel 1992, in un bellissimo saggio di Ettore Alighieri, pubblicato in
La Spezia-Volti di un territorio, libro edito da Laterza per conto della
Cassa di Risparmio della Spezia, appresi una curiosa vicenda raccontata con
inarrivabile fascino dalla magistrale penna del celebre avvocato spezzino.
Alighieri lo definisce medico eccellente, fisico da Farnesina, bronzeo come
Fiermonte, non conosceva la paura ed era perfetto nel boxing. La sua forza
era pari al coraggio. Ebbene, la forza di Giacché venne confrontata
addirittura con quella straripante dell’atletico Adolfo Consolini, immenso
campione olimpico nel lancio del disco, più volte primatista mondiale, che
interpretò il ruolo di Maciste nel film di Cronache di poveri amanti,
diretto da Carlo Lizzani, tratto dal romanzo di Vasco Pratolini. Qualcuno –
narra Alingheri – riferì a Consolini della forza di Giacché. Maciste
propose un braccio di ferro. L’esperimento lo sbigottì: non poteva
attendersi una potenza così travolgente. Il suo braccio precipitò sul tavolo
come una stella cadente. Erano venticinque anni che conoscevo Ottavio, mai
mi accennò a quel singolare match. Gliene parlai e mi sorrise con amabile
dolcezza.
Vorrei concludere il
mio affettuoso ricordo del dottor Ottavio Giacché, richiamandone la costante
disponibilità e l’altrettanta qualità del servizio medico reso non solo a
nostri concittadini. Rimase incredulo un mio collega di altra regione, nel
chiedermi se conoscessi un medico per farsi visitare con una certa urgenza.
Lo accompagnai, senza alcun preavviso, a Marola, dove Ottavio con la
consueta competenza lo tranquillizzò. Non pretese nessun onorario e si
raccomandò affabilmente che lo tenessi informato. All’uscita
dell’ambulatorio il mio collega notò nell’atteggiamento del dottore una
persona che mi voleva bene. Gli risposi che era certamente vero che mi
voleva bene, ma precisai che di bene era piena tutta la sua esistenza.
Continuo a ritenere di non essermi sbagliato.
Valerio Cremolini
Associazione “Campiglia Domani”: due
Uomini ed una stessa idea concreta
Comunicato Stampa
Cronaca4 - 23 Agosto 2010
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LA SPEZIA
- Molte volte nel descrivere le cose si può ricorrere alla metafora,
all’analogia alle frasi che sottintendono. Senza nessun secondo fine,
senza nessuna rivalsa o messaggio cifrato: semplicemente per un
piacere della parola, per il gusto di disegnare il presente ed il
futuro con colori diversi. Questa libertà è possibile perché si basa
su una forte concretezza, fatta di azione, rispetto e disponibilità.
Chi ama questo modo di procedere, cerca continuamente questa
concretezza. Abbiamo conosciuto due espressioni di concretezza,
al di là della retorica, il Presidente Mauro Ruffini della
Prima Circoscrizione Comunale e il Presidente CAI sezione La Spezia e
Cinque Terre. Con entrambi “Campiglia Domani” ha iniziato un
percorso, per entrambi, la neonata Associazione che opera in favore
del borgo sulle alture della nostra città, sente di spendere una
parola di sostegno, a fronte di articoli comparsi in questi giorni
sulla stampa locale, portando il suo punto di vista, esercitando la
realtà, sulla base delle esperienze vissute. Con uno abbiamo
affrontato le problematiche quotidiane di un paese, Campiglia, che per
numero di abitanti e posizione, parte in salita quando chiede di far
sentire la sua voce. Bene, questa voce è stata amplificata dal
Presidente della Circoscrizione che si è fatto sempre, in ogni
occasione, portavoce delle aspettative di tutti.
Lo ha fatto per un vero senso
di rispetto verso i diritti di tutti al di là di
ogni Strumentalizzazione.
Con l’altro abbiamo valutato
il pensiero lungo, quello che apparterrà a chi ora non possiamo
sapere, forse i nostri figli, ma che per lo stesso senso di giustizia
va pensato ora.
Lo abbiamo visto per il
nostro paese, per quel senso e quella cura di attenzione al territorio
con la cura dei sentieri e la disponibilità in ogni occasione e con la
formulazione alle autorità competenti di istituire nella scuola del
paese corsi di escursionismo nazionale con annessa ricettività.
Lo ha fatto per un vero senso
di rispetto verso i diritti di tutti al di là di
ogni Strumentalizzazione.
Due UOMINI ed una stessa idea
concreta.
Associazione
“Campiglia Domani”
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SABATO 31 LUGLIO H 21.00
PIAZZA DELLA CHIESA
-CAMPIGLIA-
Nel quadro dei
consueti festeggiamenti per S. Caterina v.m., patrona del borgo di
Campiglia, nella splendida cornice di Piazza della Chiesa, a cavallo del
Golfo della Spezia e il mare di Tramonti,
serata musicale con
“Lorella”
L’invito è rivolto a
tutti coloro vogliano condividere una piacevole serata in un ideale connubio
tra ambiente e melodie.
Un doveroso
ringraziamento per il contributo a:
CIRCOSCRIZIONE N. 1
–LA SPEZIA OVEST;-
ASSESSORATO AL
TURISMO – COMUNE DELLA SPEZIA;
PARROCCHIA DI
CAMPIGLIA
Prima
Terra si aggiudica il Premio TerroirVino 2010 |
“L’azienda vinicola
spezzina Prima Terra si aggiudica il Premio TerroirVino 2010
come “Miglior azienda dell’anno”.
RIOMAGGIORE - Nella suggestiva cornice dei Magazzini del
Cotone di Genova lunedì 7 giugno scorso l’azienda vitivinicola
spezzina Prima Terra si è aggiudicata il Premio di miglior
azienda dell’anno alla prestigiosa manifestazione Terroir
Vino. TerroirVino è l'evento annuale organizzato dalla commissione
degustatrice di TigullioVino.it, wine magazine italiano online da
aprile 2000. Occasione di verifica e confronto con i protagonisti
dell'informazione online, gli operatori del vino e i lettori,
Terroir Vino è un banco d'assaggio di qualità superiore: solo il
meglio dei vini e degli oli effettivamente degustati, dal 2000 ad
oggi, dalle due commissioni degustatrici del sito, alla presenza
dei produttori. La
motivazione del Premio a Prima Terra è
che “nell’ultimo anno di degustazioni si è distinta per
l’elevatissima costanza qualitativa su tutta la linea produttiva
– in particolare con il suo Cericò Rosso - per il rispetto
del territorio e per l’utilizzo di vitigni in particolare sintonia
con il terroir della zona di produzione”. Prima
Terra,
costituita dai carraresi Riccardo Canesi e Pierfrancesco
Donati, e dal riomaggiorese Walter De Battè opera da
poco più di 7 anni puntando al recupero dei vigneti abbandonati ,
prevalentemente terrazzati, in un area che va dalle Cinque Terre,
alla Val di Vara e Val di Magra per arrivare alle colline di
Candia (Carrara). Autore
dei vini è Walter De Battè,
riconosciuto ormai tra i più grandi vigneron liguri per la sua
continua ricerca e sperimentazione nel vigneto e in cantina.
Un piede
nella tradizione ed un piede nel futuro.
Nel cercare di migliorare le performance dei vitigni locali
(bosco, albarola, vermentino). Prima Terra sta sperimentando anche
vitigni di altre aree del Mediterraneo (grenache, sirah) che, per
caratteristiche ambientali simili, si adattano bene al territorio
ligure apuano.
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CAMPIGLIA LA PERCENTUALE PIU’ BASSA DI VOTANTI
DEL COMUNE DELLA SPEZIA !
DOCUMENTO ELABORATO DALL'ASSOCIAZIONE
"CAMPIGLIA DOMANI"
Campiglia (SP), 2 Aprile
2010, segue il trend nazionale e contribuisce a far abbassare la media
della percentuale di votanti arrivando ad essere il seggio con il più basso
numero di votanti del comune spezzino. Per chi di Voi non conoscesse
Campiglia, è un piccolo paese alle porte della città, conosciuto per i suoi
sentieri, la natura e per la bellezza del suo paesaggio tra i due mari: uno
spicchio di Liguria dalle tradizioni forti che si dipingono sul viso e nelle
mani del suo centinaio e passa di abitanti. Analizziamo insieme qualche dato
e facciamo un raffronto tra le due ultime elezioni: alle Europee del 2009
gli iscritti aventi diritto al voto erano 130, di cui votanti N. 77, ovvero
il 59%. Alle Regionali 2010, gli iscritti aventi diritto al voto erano N.
128, di cui votanti N. 65, vale a dire il 50,78%.
Come si è arrivati ad un
calo di 8 punti percentuali in un anno?
Se vogliamo ripartirlo tra
le forze politiche scopriamo che il PDL perde 4 voti, la Lega ne perde 1 -
come l’Italia dei valori e l’UDC – ma il dato più sensibile è che il PD che
ne perde oltre la metà (da 28 nel 2009 a 12 nel 2010). Ma non è tutto. Il
numero delle schede nulle passa da N. 2 nel 2009 a N. 7 nel 2010 e a
differenza del passato, nelle righe delle schede si legge con chiarezza un
messaggio chiaro e diretto: “STRADA”. L’S.O.S lanciato è quanto mai chiaro.
Si tratta di un voto di protesta corale di cui i Campigliesi si sono fatti
portavoce arrivando in delegazione a Genova alcuni mesi fa.“Ai Campigliesi
non servono rassicurazioni e buone intenzioni – dicono – servono atti,
azioni”. A ragione o a torto hanno ignorato gli inviti al voto che sotto il
periodo elettorale piovono ovunque da destra e da sinistra e sono andati
avanti per la loro strada, cioè la loro “STRADA”. Ecco, diciamo che la linea
mediana è stata tracciata, la palla ora è nel campo delle Istituzioni che
hanno i mezzi per proseguire, il tempo è galantuomo...
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