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                                         INCONTRO CON IL SINDACO

La Spezia (18.11.02)

Il sindaco Giorgio Pagano ha incontrato l'Associazione Campiglia. Dall'incontro è emersa una forte convergenza sulla necessità di un maggiore impegno da parte del Comune sul fronte della cura e della valorizzazione di questa zona, ma soprattutto è stata rilevata l'esigenza, ormai indifferibile, di una più decisa azione del Parco Nazionale in questa direzione.
Per questo il sindaco si è impegnato ad avviare una forte azione politica verso il parco affinché investa maggiormente nell'area e la valorizzi. E' intanto da registrare un primo importante passo in avanti per la zona di Campiglia: verrà ristrutturato il mulino, acquistato dal Comune della Spezia che ne ha curato la progettazione. L'intervento sarà effettuato dal Parco. Sarà un mulino funzionante e rappresenterà un'attrazione turistico-culturale. Il sindaco ha inoltre fornito tutta una serie di precisazioni e risposte in merito alle questioni sollevate dall'Associazione. Il Comune ha chiesto al CIDAF di presentare un progetto in Regione perché anche a Tramonti vengano riconosciuti i benefici delle aree di montagna per le attività agricole (vite e, ora, zafferano).
La Regione sta per approvare il progetto.
Al CIDAF il Comune ha inoltre inoltrato la richiesta di collocare una monorotaia al Persico di Campiglia. Il Comune chiederà inoltre finanziamenti comunitari per la ristrutturazione dell'ex scuola e la sua trasformazione in struttura ricettiva. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione e pulizia di sentieri e scalinate, il Comune ha progettato e finanziato i lavori di ristrutturazione della scalinata Campiglia - Persico mare.
Nel 2003, verrà attuato un piano di pulizia e di manutenzione di tutte le scalinate storiche d'intesa con il Parco. Per quanto concerne la segnaletica turistica, il Comune ha provveduto ad ordinare quella relativa a Campiglia e Tramonti. A breve, infine, ACAM darà inizio ai lavori di realizzazione della rete fognaria. Il Comune sta vagliando l'ipotesi di procedere, contestualmente, alla realizzazione di una strada di collegamento tra la piazza della Chiesa e l'ex scuola.

 

 

Campiglia sedotta ed abbandonata

Articolo del giornale  "Il Secolo XIX" del giorno 6 Giugno 2002


LA SPEZIA — Il Comune della Spezia scese sulle barricate pur di far includere Tramonti di Biassa e Campiglia nel Parco nazionale delle Cinque Terre (al punto di ritardare di un anno la firma del decreto istitutivo del Parco stesso), però dopo s'è completamente scordato di Campiglia, disinteressandosene persino quando Campiglia cerca di supplire con iniziative autonome e a proprie spese. Questo è il sunto di una lunga lettera, in certi passaggi polemica, inviata al sindaco Giorgio Pagano dall'Associazione Campiglia, che nel preambolo dichiara una forza di 300 associati e richiama le principali azioni intraprese: reintroduzione della coltura dello zafferano attraverso il recupero di terre incolte; apertura di un centro di distribuzione di generi alimentari ai soci (nel paese spopolato non c'è più un negozio); gestione autonoma del trenino agricolo; stesura a proprie spese del progetto di recupero del mulino a vento, emblema della borgata.
Il Comune invece che cosa fa per Campiglia già dichiarata "porta del Parco"? Non un cartello, non un'indicazione, non un depliant per i turisti (mentre nelle Cinque Terre si abbonda). L'Associazione, ricordando al sindaco precisi suoi impegni, chiede quantomeno: la sistemazione dell'unica via praticabile (sentiero del Persico) per raggiungere il mare; la manutenzione di altri sentieri importanti, dichiarandosi peraltro pronta a collaborare e annunciando di provvedere già a redigere una carta dei sentieri e a riaprire il tratto campigliese della storica "Via dei Banditi"; una segnaletica che guidi i turisti a Campiglia indicando i punti di ristoro e di pernottamento; l'inclusione di Navone e del Chioso nei centri storici, essendo paragonabili a Schiara di Biassa; l'accoglimento di osservazioni al Piano regolatore atte a "non far di Campiglia un paese morto"; la fornitura del materiale occorrente (ce n'è in abbandono) a prolungare il binario del trenino agricolo.
"In compenso — si legge in una nota dell'associazione come stoccata finale — non siamo stati inseriti nel Leader Plus, non usufruiamo di benefici previsti per zone montane (invece, a due passi da noi, si adotta un metro diverso) e per le nostre casette di Tramonti, prive di luce e d'acqua, paghiamo Ici e Tarsu...".

Risorge l'antico mulino

 

CAMPIGLIA :: Campiglia si riappropria di un pezzo di storia e riconquista la propria bandiera, un antico mulino a vento, a tutt'oggi manufatto fatiscente divenuto pericolo pubblico (tant'è che è stato transennato per impedire ai passanti d'avvicinarsi) e che tra breve non solo sarà rimesso in sesto, ma addirittura restituito alla sua funzione. Le sue pale torneranno a girare, pur se l'energia prodotta non servirà a trasformare il grano in farina. Sabato 6 aprile, alle 11, nella canonica di Campiglia, verrà illustrato il progetto di restauro e ripristino della struttura ad opera del Comune della Spezia (che nel 1998 acquistò il mulino per 18 milioni di lire), dell'Associazione Campiglia (promotrice dell'iniziativa) e del Parco nazionale delle 5 Terre, di cui Campiglia fa parte tramite la porzione di fasce vignate che s'affacciano sul mare di Tramonti tra il solco dell'Albana e la costa dirupata di Navone. Il progetto di fattibilità, elaborato dagli architetti Moscatelli e Musetti con la supervisione del professore Mannoni dell'università di Genova, sarà illustrato dagli autori alla gente di Campiglia. Il mulino eolico non riprenderà a macinare granaglie e castagne, bensì diventerà una preziosa testimonianza della civiltà contadina nel golfo. Sembra l'unico sopravvisuto di una serie cui dedicò attenzione particolare Agostino Fossati, che li immortalò nelle sue tele. L'Associazione Campiglia persegue tuttavia anche un altro fine oltre quello di fissare la menoria storica: si proprone infatti di dimostrare che la società ha a disposizione energia pulita a costo zero. Per tale motivo ha ritenuto di comunicare la propria iniziativa l'Enel, spiegando che un locale del mulino sarà opportunatamente attrezzato per mostrare la trasformazione dell'energia eolica in corrente elettrica, mentre in un altro vano si darà prova dell'impiego della corrente elettrica illuminando uno stand dove saranno esposti prodotti tipici di Campiglia, dal vino di Tramonti allo zafferano.

 

 

           PARCO  5  TERRE   E  COMUNE  SI  ALLEANO  PER  TRAMONTI

 

 Iniziative per salvare il territorio, aiutare gli agricoltori e promuovere il turismo

 Articolo tratto dal giornale “Il Secolo XIX" del 13 Febbraio 2002

 

L’Ente Parco 5 Terre, a due anni dalla sua costituzione entra in pieno nella fase operativa definendo importanti normative ed attuando interessanti progetti per la valorizzazione ed il recupero del territorio. Per la salvaguardia dell’area di Tramonti, una superficie di 300 ettari che rappresenta l’area spezzina del Parco, vi è una totale identità di vedute tra Parco e Comune della Spezia e i due enti lavoreranno assieme per recepire, nei rispettivi Piani strategici, indirizzi comuni.

Punto principale è il varo di una normativa che tenga conto delle istanze della popolazione e salvaguardi il territorio consentendo il recupero dei rustici preesistenti.

Questo, ed altri aspetti legati alle iniziative di valorizzazione del grande parco di 4200 ettari che si sviluppa nel territorio di cinque comuni – La Spezia, Levanto, Riomaggiore, Vernazza e Monterosso – sono stati illustrati dall’Assessore Andrea Orlando, dal presidente dell’Ente Parco “5 Terre” Franco Bonanini e dal presidente della 1ª Circoscrizione Mauro Ruffini. Tutte le iniziative tendono, oltre alla salvaguardia ed al ripristino del territorio, impedendo, come ha sottolineato Bonanini, che per alcuni aspetti la natura prenda il sopravvento annullando il duro lavoro dell’uomo, anche a rendere il Parco più fruibile da parte degli amanti del turismo escursionistico e di quanti vi operano con attività agricole.

“Vogliamo venire incontro alle richieste della popolazione per quanto concerne il recupero ed il ripristino dei rustici – ha detto Orlando – riducendo la superficie agricola correlata, in questo modo contiamo di salvaguardare il territorio scongiurando pericolosi ed ulteriori abbandoni”.

Il Comune, acquistato un vecchio mulino di Campiglia risalente al 1840, ne ha deciso la ristrutturazione e la trasformazione in punto di accoglienza turistica.  La sua apertura è prevista entro la primavera: vi si potranno trovare guide e cartine del territorio, indicazioni sui sentieri e numerosi gadget realizzati dall’Ente Parco.

“Abbiamo oltre un milione di euro (due miliardi di lire) per il recupero dei muretti a secco – ha spiegato Bonanini – ed i lavori sono già iniziati impiegando una squadretta di specialisti per un recupero razionale”.

Gli interventi, del costo di 77 euro al metro cubo, sono anche realizzabili in proprio e seguirà poi il contributo del Parco. Dove il materiale lapideo manca sarà trasportato in elicottero, quello già esistente in una vecchia cava dimessa di Biassa, che in tal modo avrà un’inattesa riqualificazione ambientale. Entro l’anno sarà una realtà il nuovo acquedotto irriguo del costo di 410 mila euro (800 milioni di lire) che porterà l’acqua in tutte le aree agricole alimentato da una sorgente di Riomaggiore. Con l’acquedotto sarà integrato il sistema antincendio allo studio.

“In marzo a Biassa sarà inaugurato l’ostello – ha precisato Ruffini – un centro di accoglienza con 60 posti letto che si trova proprio alla porta spezzina  del Parco e che consentirà a tanti giovani di godere l’incanto di un territorio di eccezionale bellezza come quello di Tramonti  e di tutte le Cinque Terre”.

RIOMAGGIORE — Ci sono sentieri soggetti al pagamento del pedaggio e sentieri per i quali dovrebbero essere pagati i pedoni.
E' un parco delle Cinque Terre a due facce quello che affiora dalle esperienze dei turisti che in numero crescente lo visitano, frenati ma non trattenuti dal caldo torrido d'inizio estate.
Lamentandosi per diverse ragioni, essi telefonano ai Comuni dell'area parco ed inviano lettere ai giornali.
Dal canto loro, Comuni marginalmente compresi nel parco, altri appena sfiorati ed altri ancora ben distanti dall'area protetta invocano l'abolizione del ticket per i rispettivi cittadini.
Ma c'è pure una protesta che muove da cittadini a margine del parco i quali, relativamente al problema sentieri, si sentono trascurati. In particolare coloro che sono rappresentati nell'Associazione Campiglia e che non una volta sola si sono rivolti al Palazzo chiedendo interventi per la messa insicurezza di alcune storiche vie.
Del loro rammarico derivato da promesse non ancora mantenute si fa carico il consigliere comunale dei socialisti riformisti, Flavio Cavallini, che ha inviato una lettera al Sindaco della Spezia e, per conoscenza, al Presidente del Parco nazionale.
Dopo aver espresso, a proposito del ticket, la personale convinzione che ognuno debba contribuire a salvaguardare un patrimonio che appartiene a tutti e dopo aver invitato il Sindaco della Spezia ad indire un incontro con i Sindaci dei Comuni interessati e con il Presidente dell'Ente parco «al fine di individuare forme di riduzione del ticket quantomeno per particolari categorie e gruppi sociali, nonché l'esenzione per i cittadini che nel parco vivono e lavorano (Campiglia e Biassa)», l'esponente socialista chiede espressamente al sindaco Pagano «di dare seguito agli impegni assunti». In modo specifico Cavallini cita la via comunale Campiglia-Persico, la scalinata sino al mare di Navone e la storica Via Provinciale per Genova, che attraversava Tramonti ad una quota di 200 metri sul livello del mare.
La soffocante calura che induce molti spezzini a cercare refrigerio sulle alture porta a sua volta a scoprire altre magagne. Scrivono da Pegazzano: «L'area della frequentatissima palestra nel verde lungo il sentiero n.1 è in stato deplorevole: c'è sporcizia, mancano i gabinetti, non c'è acqua, muoiono gli alberi che i bambini avevano piantato, con tanto entusiasmo, in un giorno di festa speciale».
In compenso, a fronte di dubbi manifestati dall'utenza, il Parco conferma che il ticket d'accesso al sentiero n.2 da Riomaggiore a Monterosso dà diritto ad una serie di servizi, compresa un'assicurazione contro infortuni che all'escursionista possono capitare. Questi, peraltro, trova sempre più frequentemente dei punti d'appoggio lungo i sentieri del parco. E'di questi giorni, infatti, la notizia dell'apertura di un centro escursionistico alla strategica sella Telegrafo, dove il sent.1 incontra i verticali per Biassa e Riomaggiore
. (La Nazione)

 

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Ultimo aggiornamento: 17-09-05