Campiglia sedotta ed
abbandonata
Articolo del
giornale "Il Secolo XIX" del giorno 6 Giugno 2002
LA SPEZIA — Il Comune della Spezia scese sulle barricate pur di far includere
Tramonti di Biassa e Campiglia nel Parco nazionale delle Cinque Terre (al punto
di ritardare di un anno la firma del decreto istitutivo del Parco stesso), però
dopo s'è completamente scordato di Campiglia, disinteressandosene persino quando
Campiglia cerca di supplire con iniziative autonome e a proprie spese. Questo è
il sunto di una lunga lettera, in certi passaggi polemica, inviata al sindaco
Giorgio Pagano dall'Associazione Campiglia, che nel preambolo dichiara una forza
di 300 associati e richiama le principali azioni intraprese: reintroduzione
della coltura dello zafferano attraverso il recupero di terre incolte; apertura
di un centro di distribuzione di generi alimentari ai soci (nel paese spopolato
non c'è più un negozio); gestione autonoma del trenino agricolo; stesura a
proprie spese del progetto di recupero del mulino a vento, emblema della
borgata.
Il Comune invece che cosa fa per Campiglia già dichiarata "porta del Parco"? Non
un cartello, non un'indicazione, non un depliant per i turisti (mentre nelle
Cinque Terre si abbonda). L'Associazione, ricordando al sindaco precisi suoi
impegni, chiede quantomeno: la sistemazione dell'unica via praticabile (sentiero
del Persico) per raggiungere il mare; la manutenzione di altri sentieri
importanti, dichiarandosi peraltro pronta a collaborare e annunciando di
provvedere già a redigere una carta dei sentieri e a riaprire il tratto
campigliese della storica "Via dei Banditi"; una segnaletica che guidi i turisti
a Campiglia indicando i punti di ristoro e di pernottamento; l'inclusione di
Navone e del Chioso nei centri storici, essendo paragonabili a Schiara di Biassa;
l'accoglimento di osservazioni al Piano regolatore atte a "non far di Campiglia
un paese morto"; la fornitura del materiale occorrente (ce n'è in abbandono) a
prolungare il binario del trenino agricolo.
"In compenso — si legge in una nota dell'associazione come stoccata finale — non
siamo stati inseriti nel Leader Plus, non usufruiamo di benefici previsti per
zone montane (invece, a due passi da noi, si adotta un metro diverso) e per le
nostre casette di Tramonti, prive di luce e d'acqua, paghiamo Ici e Tarsu...".
Risorge l'antico mulino
CAMPIGLIA :: Campiglia si riappropria di un pezzo di storia e riconquista la
propria bandiera, un antico mulino a vento, a tutt'oggi manufatto fatiscente
divenuto pericolo pubblico (tant'è che è stato transennato per impedire ai
passanti d'avvicinarsi) e che tra breve non solo sarà rimesso in sesto, ma
addirittura restituito alla sua funzione. Le sue pale torneranno a girare, pur
se l'energia prodotta non servirà a trasformare il grano in farina. Sabato 6
aprile, alle 11, nella canonica di Campiglia, verrà illustrato il progetto di
restauro e ripristino della struttura ad opera del Comune della Spezia (che nel
1998 acquistò il mulino per 18 milioni di lire), dell'Associazione Campiglia
(promotrice dell'iniziativa) e del Parco nazionale delle 5 Terre, di cui
Campiglia fa parte tramite la porzione di fasce vignate che s'affacciano sul
mare di Tramonti tra il solco dell'Albana e la costa dirupata di Navone. Il
progetto di fattibilità, elaborato dagli architetti Moscatelli e Musetti con la
supervisione del professore Mannoni dell'università di Genova, sarà illustrato
dagli autori alla gente di Campiglia. Il mulino eolico non riprenderà a macinare
granaglie e castagne, bensì diventerà una preziosa testimonianza della civiltà
contadina nel golfo. Sembra l'unico sopravvisuto di una serie cui dedicò
attenzione particolare Agostino Fossati, che li immortalò nelle sue tele.
L'Associazione Campiglia persegue tuttavia anche un altro fine oltre quello di
fissare la menoria storica: si proprone infatti di dimostrare che la società ha
a disposizione energia pulita a costo zero. Per tale motivo ha ritenuto di
comunicare la propria iniziativa l'Enel, spiegando che un locale del mulino sarà
opportunatamente attrezzato per mostrare la trasformazione dell'energia eolica
in corrente elettrica, mentre in un altro vano si darà prova dell'impiego della
corrente elettrica illuminando uno stand dove saranno esposti prodotti tipici di
Campiglia, dal vino di Tramonti allo zafferano.
PARCO 5 TERRE E COMUNE SI ALLEANO PER TRAMONTI
Iniziative
per salvare il territorio, aiutare gli agricoltori e promuovere il turismo
Articolo tratto dal giornale
“Il Secolo XIX" del 13 Febbraio 2002
L’Ente Parco 5 Terre, a due
anni dalla sua costituzione entra in pieno nella fase operativa definendo
importanti normative ed attuando interessanti progetti per la valorizzazione ed
il recupero del territorio. Per la salvaguardia dell’area di Tramonti, una
superficie di 300 ettari che rappresenta l’area spezzina del Parco, vi è una
totale identità di vedute tra Parco e Comune della Spezia e i due enti
lavoreranno assieme per recepire, nei rispettivi Piani strategici, indirizzi
comuni.
Punto principale è il varo di
una normativa che tenga conto delle istanze della popolazione e salvaguardi il
territorio consentendo il recupero dei rustici preesistenti.
Questo, ed altri aspetti
legati alle iniziative di valorizzazione del grande parco di 4200 ettari che si
sviluppa nel territorio di cinque comuni – La Spezia, Levanto, Riomaggiore,
Vernazza e Monterosso – sono stati illustrati dall’Assessore Andrea Orlando, dal
presidente dell’Ente Parco “5 Terre” Franco Bonanini e dal presidente della 1ª
Circoscrizione Mauro Ruffini. Tutte le iniziative tendono, oltre alla
salvaguardia ed al ripristino del territorio, impedendo, come ha sottolineato
Bonanini, che per alcuni aspetti la natura prenda il sopravvento annullando il
duro lavoro dell’uomo, anche a rendere il Parco più fruibile da parte degli
amanti del turismo escursionistico e di quanti vi operano con attività agricole.
“Vogliamo venire incontro
alle richieste della popolazione per quanto concerne il recupero ed il
ripristino dei rustici – ha detto Orlando – riducendo la superficie agricola
correlata, in questo modo contiamo di salvaguardare il territorio scongiurando
pericolosi ed ulteriori abbandoni”.
Il Comune, acquistato un
vecchio mulino di Campiglia risalente al 1840, ne ha deciso la ristrutturazione
e la trasformazione in punto di accoglienza turistica. La sua apertura è
prevista entro la primavera: vi si potranno trovare guide e cartine del
territorio, indicazioni sui sentieri e numerosi gadget realizzati dall’Ente
Parco.
“Abbiamo oltre un milione di
euro (due miliardi di lire) per il recupero dei muretti a secco – ha spiegato
Bonanini – ed i lavori sono già iniziati impiegando una squadretta di
specialisti per un recupero razionale”.
Gli interventi, del costo di
77 euro al metro cubo, sono anche realizzabili in proprio e seguirà poi il
contributo del Parco. Dove il materiale lapideo manca sarà trasportato in
elicottero, quello già esistente in una vecchia cava dimessa di Biassa, che in
tal modo avrà un’inattesa riqualificazione ambientale. Entro l’anno sarà una
realtà il nuovo acquedotto irriguo del costo di 410 mila euro (800 milioni di
lire) che porterà l’acqua in tutte le aree agricole alimentato da una sorgente
di Riomaggiore. Con l’acquedotto sarà integrato il sistema antincendio allo
studio.
“In marzo a Biassa sarà
inaugurato l’ostello – ha precisato Ruffini – un centro di accoglienza con 60
posti letto che si trova proprio alla porta spezzina del Parco e che consentirà
a tanti giovani di godere l’incanto di un territorio di eccezionale bellezza
come quello di Tramonti e di tutte le Cinque Terre”.
RIOMAGGIORE
— Ci sono sentieri soggetti al pagamento del pedaggio e sentieri per i quali
dovrebbero essere pagati i pedoni.
E' un parco delle Cinque Terre a due facce quello che affiora dalle esperienze
dei turisti che in numero crescente lo visitano, frenati ma non trattenuti dal
caldo torrido d'inizio estate.
Lamentandosi per diverse ragioni, essi telefonano ai Comuni dell'area parco ed
inviano lettere ai giornali.
Dal canto loro, Comuni marginalmente compresi nel parco, altri appena sfiorati
ed altri ancora ben distanti dall'area protetta invocano l'abolizione del ticket
per i rispettivi cittadini.
Ma c'è pure una protesta che muove da cittadini a margine del parco i quali,
relativamente al problema sentieri, si sentono trascurati. In particolare coloro
che sono rappresentati nell'Associazione Campiglia e che non una volta sola si
sono rivolti al Palazzo chiedendo interventi per la messa insicurezza di alcune
storiche vie.
Del loro rammarico derivato da promesse non ancora mantenute si fa carico il
consigliere comunale dei socialisti riformisti, Flavio Cavallini, che ha inviato
una lettera al Sindaco della Spezia e, per conoscenza, al Presidente del Parco
nazionale.
Dopo aver espresso, a proposito del ticket, la personale convinzione che ognuno
debba contribuire a salvaguardare un patrimonio che appartiene a tutti e dopo
aver invitato il Sindaco della Spezia ad indire un incontro con i Sindaci dei
Comuni interessati e con il Presidente dell'Ente parco «al fine di individuare
forme di riduzione del ticket quantomeno per particolari categorie e gruppi
sociali, nonché l'esenzione per i cittadini che nel parco vivono e lavorano (Campiglia
e Biassa)», l'esponente socialista chiede espressamente al sindaco Pagano «di
dare seguito agli impegni assunti». In modo specifico Cavallini cita la via
comunale Campiglia-Persico, la scalinata sino al mare di Navone e la storica Via
Provinciale per Genova, che attraversava Tramonti ad una quota di 200 metri sul
livello del mare.
La soffocante calura che induce molti spezzini a cercare refrigerio sulle alture
porta a sua volta a scoprire altre magagne. Scrivono da Pegazzano: «L'area della
frequentatissima palestra nel verde lungo il sentiero n.1 è in stato
deplorevole: c'è sporcizia, mancano i gabinetti, non c'è acqua, muoiono gli
alberi che i bambini avevano piantato, con tanto entusiasmo, in un giorno di
festa speciale».
In compenso, a fronte di dubbi manifestati dall'utenza, il Parco conferma che il
ticket d'accesso al sentiero n.2 da Riomaggiore a Monterosso dà diritto ad una
serie di servizi, compresa un'assicurazione contro infortuni che
all'escursionista possono capitare. Questi, peraltro, trova sempre più
frequentemente dei punti d'appoggio lungo i sentieri del parco. E'di questi
giorni, infatti, la notizia dell'apertura di un centro escursionistico alla
strategica sella Telegrafo, dove il sent.1 incontra i verticali per Biassa e
Riomaggiore.
(La Nazione)