MIRTO
NOME SCIENTIFICO:
Myrtus communis
FAMIGLIA:
Myrtus communis
Il suo nome
sembra che derivi da Myrsine, mitica fanciulla dell' Attica, uccisa da un
giovane invidioso per essere stato battuto da lei nei giochi ginnici e
trasformata da Pallade in arbusto.
Era inoltre
sacro a Venere perché la dea dopo essere nata dalle acque del mare di Cipro,
si era rifugiata in un bosco di mirto. Era considerata una delle piante
simboliche di Roma, tant'é che nel Foro vi era un’antica ara consacrata a
Venere Mirtea.
Tutte le sue
parti possono essere utilizzate in olii essenziali e sostanze aromatiche, ha
proprietà balsamiche.
I suoi frutti
sono commestibili e vengono utilizzati sia nella liquoristica che per
aromatizzare cibi freschi e conservati. Il liquore di mirto è dolce, genuino
per l'assoluta mancanza di conservanti e coloranti, ed ha particolari
proprietà digestive. E’ una
pianta che cresce spontanea nelle “macchie”, ma è anche coltivata in molte
forme come pianta ornamentale. E’ l’arbusto caro ai poeti; i Greci lo
offrivano ai morti ed Elettra lo richiedeva per l’anima di suo padre,
Agamennone. E’ simbolo di gloria e di amore felice, se ne facevano corone
per gli eroi e per le spose. Nell’Antico Testamento è ricordato perché in
Israele si intrecciavano ghirlande di mirto da offrire alle giovani donne
quando si sposavano. In molti cerimoniali religiosi il legno di mirto si
bruciava come l’incenso. E’ presente nel giardino italiano e giardino arabo.
E’ una pianta che cresce spontanea nelle “macchie”, ma è anche coltivata in
molte forme come pianta ornamentale. I suoi olii vengono usati per curare
malattie dell’apparato respiratorio.
L’acqua di Mirto distillata serve come cosmetico con il nome di acqua
d’angelo o acqua angelica
DESCRIZIONE:
Il mirto, detto
comunemente mortella, è un elegante arbusto sempreverde, non spinoso e dal
portamento compatto, che raggiunge facilmente i due metri d'altezza.
Benché gli appartenenti alla sua famiglia siano migliaia, il mirto è
l'unico componente delle mirtacee ad essere presente in Europa, gli altri
esemplari sono infatti diffusi in Australia e nelle regioni tropicali.
FOGLIE: Le graziose foglie del
mirto, coriacee e persistenti, sono di forma ovate o ovato-lanceolate e
hanno margine intero; le loro dimensioni si aggirano attorno ai
quattro centimetri di lunghezza e il loro verde è particolarmente
brillante. Quando vengono schiacciate, o frantumate, le foglie di questo
arbusto emettono una gradevole fragranza che rievoca il profumo
dell'arancio ed è dovuta alla presenza del mirtenolo, un olio dotato di
proprietà balsamiche.
FIORI: I fiori bianco crema, dotati
di vistosi stami dorati, sbocciano da giugno a settembre, sono
solitari, molto leggeri d'aspetto, semplici di forma, deliziosamente
profumati.
FRUTTI: I frutti del mirto maturano
in autunno, sono piccole bacche ovoidali di colore nero-violaceo e di
consistenza carnosa che risultano gradite agli uccelli.
HABITAT:
L'Asia e l'Africa sono probabilmente
le terre d'origine del mirto, ma oggi esso è spontaneo in quasi tutta l'area
mediterranea, dal livello del mare fino a circa 500 metri d'altitudine. Il
mirto prospera ove il clima è mite, sopporta bene la siccità ma teme il
gelo; predilige un substrato sabbioso, ben sciolto e permeabile.
Questo arbusto dall'aspetto decisamente decorativo può venire
coltivato anche in vaso.
COLTIVAZIONE:
ESPOSIZIONE: Il mirto ama il sole e
desidera un'esposizione aperta e arieggiata. Dove le temperature invernali
scendono al di sotto dello zero il mirto va messo a dimora in
posizione riparata o va protetto nei mesi più freddi.
RIPRODUZIONE: La moltiplicazione del
mirto avviene solitamente per margotta; un altro valido sistema
riproduttivo, da applicare nel periodo estivo, consiste nello staccare talee
di rami dell'anno. Chi invece vuol procedere alla semina può farlo in
settembre, usando un substrato ricco e leggero.
CRESCITA: Le nuove piante, comunque
ottenute, si mettono a dimora nel secondo anno e finché sono giovani è
importante innaffiarle con regolarità. Un'altra necessaria cura
iniziale consiste nell'ombreggiare le piantine con stuoie nei primi mesi
dopo la messa a dimora. I cespugli di mirto sopportano di venire
potati in forme obbligate.
RACCOLTA: I fiori si raccolgono in
luglio-agosto, nel momento in cui sbocciano; le foglie durante tutto l'anno;
le bacche in autunno.
CONSERVAZIONE: Fiori, foglie e
bacche, dopo averli essiccati al sole, si conservano in scatole dotate di
una buona chiusura.
PROPRIETA':
IN CUCINA: Le foglie e le bacche del
mirto sono molto usate, in tutta l'area mediterranea, per insaporire i
piatti di carne e pesce. Un altro uso del mirto
consiste
nell'impiegarlo per aromatizzare vini e liquori.