1) Favorire ed accelerare le pratiche edilizie di recupero
e restauro conservativo degli immobili. Colpire però i furbi e gli abusivisti.
2) Creare e favorire le condizioni per l'avvio, specie da
parte dei giovani, includendo anche i pochi residenti rimasti, di attività
imprenditoriali, nel campi del: turismo, artigianato, commercio, (2 sole nuove
attività imprenditoriali si sono avute a Campiglia in questi ultimi anni,
l’ultima casa costruita ex novo risale a più di 35 anni fa), attività atte al
recupero del territorio, come: pulizia dei sentieri, creazione di corsi per la
formazione di operatori specializzati a ricostruire muretti a secco,
ripristino e continua manutenzione delle mulattiere, mantenimento dell'unico
sbocco al mare alla spiaggia del Persico, anche in considerazione della
ventilata ipotesi che sarà vietato l'attracco, a meno di 100 metri dalla sua
spiaggia, date le leggi restrittive del Parco.
3) Creazione e preparazione di nuove figure di
accompagnatori dei turisti (vi sono tante attrattive importanti, qui intorno)
ed ecologisti, per visite guidate nel territorio (Trekking, Bird Watching, ed
altre connesse). Tutti questi lavori non sono una risposta definitiva alla
mancanza di lavoro, ma almeno un certa occupazione, anche se stagionale, può
trovare spazio.
4) Sovvenzioni immediate e certe per chi ripristina i
muretti, specialmente se vengono verificate le condizioni di ingresso nel
Parco.
5) Incentivare il ripristino completo delle costruzioni
esistenti nel comprensorio, con sovvenzioni anche a fondo perduto, o con mutui
molto agevolati. Le costruzioni dovranno essere nel pieno rispetto ambientale,
cioè in pietra. Inasprimenti contro coloro che derogano .
6) Potenziamento dell'attuale monorotaia con sistema a più
larga copertura territoriale.
7) Costruzione di percorsi "vita" nelle varie zone che
comprendono le pinete.
8) Una volta che i percorsi ed i sentieri saranno
ripristinati e resi percorribili, con installazioni anche di servizi igienici
ed infrastrutturali, deve essere istituita una tassa di transito, a giusta
copertura della manodopera utilizzata per il mantenimento e conservazione,
compresa la fruizione dei servizi offerti.
9) Creazione
di nuove forme di agricoltura mirate alla coltivazione biologica e specialistica
di cultivar particolari e remunerativi (zone Tramonti)
10) Produzione e
commercializzazione su minima scala di vini di gran prestigio prodotti, con
vitigni locali, utilizzando metodologie antiche ( Grande valore
aggiunto).
CAMPIGLIA NELL'ARCO DELLA SUA STORIA…. PROBLEMI, CAUSE DEGLI
STESSI ED ALTRI FATTORI NEGATIVI.
Il suo sviluppo è stato sempre legato, nel bene e nel male
alle servitù militari. La strada di accesso è iniziata nel 1914, con la
costruzione della batteria di Costa Rossa.
Strada che è rimasta militare fino al 1957, quando la
corriera ha potuto arrivare al giro del Gherin.
Nel 1961 la corriera è finalmente arrivata in paese.
Spopolamento del borgo, dovuto a moltissime cause, fra le
altre :
Lento degrado del territorio a causa delle frane.
Assoluta ineconomicità della coltivazione della vite, così
come ora concepita ed obbligatoria.
Abbandono delle terre e delle coltivazioni.
Frazionamento delle proprietà dovuto, alla morte di
capostipiti (non è qui attualmente in vigore la legge del maggiorasco)
Scoperta di nuovi posti di lavoro altrove, molto meno
faticosi e più remunerativi.
Troppa la fatica in funzione del raccolto.
Perdita progressiva dell'abitudine alla fatica.
Continue frane, in conseguenza della mancata regimazione
delle acque. (Attenzione all'interazione causa/effetto).
Muretti a secco franati che non vengono più ricostruiti,
innescando così un processo di degrado verso le zone sottostanti alla frana, del
muretto stesso.
Fino a pochissimi anni fa, problemi di acquedotto specie nel
periodo estivo.
Burocrazia esasperante per ripristino delle abitazioni,
soprattutto nella necessaria costruzione ex novo di servizi igienici all'interno
dell'unita abitativa. Si deve inviare la pratica anche alle Belle Arti di
Genova, anche per il ripristino di una semplice stalla.
Permessi edilizi per nuove costruzioni, inesistenti ed
impossibili.
Scuole elementari, in tempi più remoti, gestiti da una
maestra con più classi da seguire…
Apprendimento difficoltoso e limitato.
Terminate le elementari a Campiglia, difficoltà nella
frequenza delle medie a Marola, logistica trasporti dei ragazzi, tempi di
trasferimento, sacrifici da parte di tutti…
Chiusura della scuola elementare di Campiglia per scarsa
natalità.
Per il lavoratore di Campiglia che ha un'occupazione fuori
dal paese si presentano molte difficoltà e sono:
Distanza fisica dal posto di lavoro, che dovrà raggiungere
con autovettura propria, e quindi elevati costi di esercizio, uso del mezzo
pubblico (sempre che rimanga in ambito lavorativo locale), disagio dovuto alla
scarsità di mezzi usufruibili nell'arco della giornata.
Difficoltà viaria dovuta alla strada disseminata di curve,
pericolosa durante le piogge, frequenti frane e cadute di alberi.
Mancanza di un presidio medico.
Mancanza di una farmacia.
Mancanza di ambulanza in caso di estrema urgenza.
Mancanza, fino a qualche anno addietro di rete di
distribuzione di gas da riscaldamento, etc.
Progressivo invecchiamento della popolazione residente, senza
possibilità di ricambio con giovani subentranti.
Mancanza di adeguate strade di penetrazione verso il nucleo
centrale del borgo, anticamente il paese si è sviluppato all’estremo opposto,
ove arrivava la mulattiera.
Promesse, non mantenute dai politici del tempo, di far
passare la Litoranea sotto Campiglia e successivo attraversamento di Tramonti,
la strada è stata deviata dal suo primitivo tracciato, verso Coregna e oltre.
Vedere il segno tangibile della deviazione, visibile al primo tornante della
stessa…
Promesse non mantenute dai politici dei nostri tempi, per
quanto riguarda la progettata attuale strada (ancora nei piani di carta), che si
dovrebbe snodare dalla Piazza fino in fondo al paese, tale che in un futuro
sarebbe possibile il collegamento con Coregna…..
Mancato utilizzo e ripristino della vecchia strada tracciata
e percorribile, detta " dei tedeschi"
Vincoli oppressivi, per quanto riguarda il territorio,
sicuramente aggravati nel futuro, con l’istituzione del Parco Nazionale.
Cessazione naturale della coltivazione delle viti da parte
degli anziani: manca il ricambio, il giovane non è abituato alla coltivazione,
sia per mancanza di manualità (preferisce lo studio) sia per poca resistenza
alla fatica, che queste zone agricole impongono. Il territorio non permette la
meccanizzazione.
Non si beve più vino come una volta. Il costo reale di un
litro di vino prodotto in queste condizioni è spropositato rispetto a vini
equivalenti prodotti in altre realtà territoriali più favorevoli.
Mancanza di prospettive di lavoro: in questa realtà, per il
giovane, che oltre alla demoralizzazione per la mancanza di posto di lavoro, qui
ha l'aggravante di vivere un borgo in cui non vede traguardi possibili davanti a
sè.
La generale e diffusa sfiducia degli abitanti verso i
pubblici amministratori è ormai percepibile a tutti i livelli; vedere precedenti
numerosi blocchi stradali, rifiuto dei certificati elettorali, ed altri atti di
protesta avvenuti in questi anni.
CONCLUSIONI : ( Se si continua su questa strada)
Alla luce degli elaborati, valutando oggi con le realtà che
tutti possono vedere e toccare con mano, si può ragionevolmente concludere:
salvo un miracolo, come l'improbabile scoperta di miniere d'oro, o di pozzi
petroliferi, Campiglia è forzatamente ed inevitabilmente destinata a morire.
Sarà abitata solamente da 20/30 individui in modo continuativo; durante il
periodo Luglio/Agosto, un popolo di vacanzieri invaderà come sempre il paese, ma
alle prime piogge settembrine sparirà . I pochi giovani che rimarranno non appena più grandicelli
emigreranno verso altri lidi, imprecando per gli anni trascorsi in mezzo a tanti
disagi…. Le bellezze naturali del posto sono
straordinarie, incredibile è la magia dei tramonti, l'ambiente circostante realmente incontaminato,
lo scenario incantato senza eguali: per tutto questo, il turista ambientalista, non "da
salotto", il vero amante della natura selvaggia, non potrà fare a meno di
visitare questi luoghi; avrà però dalla sua la fortuna di godersi queste
bellezze, senza tanti campigliesi fra i piedi...
Oggi, 26 Dicembre 2011, a più di 10 anni, da quando cioè questo
documento è stato redatto, si possono già trarre alcune (amarissime)
considerazioni.
Il ns. Territorio è omogeneo a quello che ha visto devastanti eventi
nelle zone di Vernazza e Monterosso, con vittime innocenti.
Noi ben conosciamo le realtà del Ns. territorio, anche VOI, GENTILI
VISITATORI del Sito, potrete approfondire ciò che è stato da noi
scritto, sulla conservazione delle Nostre amate terre. I nostri
progenitori, pur non avendo studiato; molti a malapena sapevano leggere
e scrivere, la maggioranza di loro, al posto della firma, apponeva una
croce; però, nella loro profonda ignoranza, sapevano come preservare e
mantenere il territorio, rendendolo, il più possibile, immune da frane e
smottamenti, nonostante gli eventi piovosi che nei tempi andati si
saranno certamente verificati e si verificavano...
Le nostre aree sono molto fragili dal punto di vista geologico,
questo ce lo dicono già da un pò di tempo gli esperti, abbiamo acclività
pari e oltre il 70% ; è quindi necessario, se non si vuole, che tutto
ciò che hanno costruito, in secoli di lavoro, i nostri antenati, vada
irrimediabilmente perduto, svegliarsi dal torpore e dall'inazione.
Certamente la natura, si riprende in un lampo, ciò che le è stato
strappato e conteso, con un'impari lotta, in secoli di lotta di
conservazione e mantenimento; oggi però esistono mezzi e macchinari e
tecnologie per preservare il territorio, con un minimo sforzo, a fronte
di sovrumane fatiche esercitate solamente a forza di braccia.
L'uomo deve ritornare al centro dell'attenzione, e le sue opere, le sue
trasformazioni, in positivo, del territorio, devono trovare giusta
perpetuazione, ove possibile. L' abbandono e l'incuria, se non si
attueranno misure certe e immediate, inevitabilmente trasformeranno
Tramonti e il suo magnifico paesaggio, in un' immane frana, riportando
la fisionomia del territorio ai tempi di quando i primi contadini,
secoli fa, si insediarono da queste parti!Deve essere volontà comune di
tutti, a cominciare dagli amministratori pubblici a esprimersi, se
esistano le volontà e determinazioni a salvare Tramonti (di Campiglia e
di Biassa), o se, al contrario, la cosa non interessa più a nessuno.Va
da sè che è di fondamentale importanza che gli Enti si attivino,
prioritariamente, per non far morire CAMPIGLIA !!!!
Capitolando questo caposaldo, con un ineluttabile effetto domino,
crollerebbe l'odierno labile presidio del territorio, che si
affaccia sul Mar Ligure.
Sull'argomento, ne riparleremo tra 10 Anni!!
Arrivederci dunque a quella data, se ci saremo ancora....