A mio Padre
Questa area del Sito di
Campiglia vorrei dedicarla a mio PADRE, Orlando Lorenzelli, che a detta di
tutti quelli che lo hanno incontrato, hanno avuto la possibilità di
riconoscere in Lui grandissime qualità di uomo sincero, gentile, altruista
ed in special modo “maestro” e pioniere dello sport spezzino e non solo,
personaggio che ha dedicato la sua vita, fortunatamente lunga (1899-1994),
interamente alla pratica e divulgazione di moltissimi sports.
Come si collega la vita
di un personaggio come il popolarissimo “Loè”, così era soprannominato, con
il borgo di Campiglia? semplice, negli anni ’30, tra le sue tante passioni
sportive che lo animavano, in veste allora di maestro di boxe, portava i
suoi pugilatori ad allenarsi lungo la scalinata che porta al paese; così
facendo gli atleti fortificavano le gambe aumentandone la velocità, al
contempo incrementando il “fiato” necessario ai duri combattimenti che la
“noble art” impone sul ring.
Lussù in paese, sulla
piazza principale, dove gli atleti arrivavano dopo un duro allenamento, vi
era una trattoria, posto di ristoro, ove lavorava una dolcissima e
bellissima campigliese di nome Mafalda Sturlese (1913-1999), figlia dei
proprietari del locale. E’ fin troppo scontato dire che tra la bella
ristoratrice e l’allenatore nacque una simpatia che ben presto si tramutò in
amore, che nel 1937 trovò il massimo coronamento nel matrimonio, da cui
nacquero due figli, femmina e maschio, in successione. Ecco spiegato quale
legame collega Campiglia al grande Loè, personaggio che ha profondamente
amato il territorio ed i paesani, fino alla fine dei suoi giorni.
Per celebrarlo
degnamente, desidero pubblicare una serie di documenti che lo ricordano,
non dimenticando il grande amore che ha dedicato allo sport e a tutti i suoi
allievi, sempre degni dell’immutabile affetto Suo!
Grazie, grande
Loè, per gli insegnamenti che ci hai lasciato